Mountain Running International Cup: alla Olla de Nuria (SPA) vittorie di Mireia Mirò Varela e Ionut Zinca, 10º Maurizio Fenaroli
Di Giorgio Pesenti
Domenica 17 Luglio 2011.Tentativo d’intreccio tra uomo, anima e natura. La calamita Catalana della Val de Nuria ha attirato 645 uomini liberi di volare in alto, tra aquile dorate e piante di liquirizia di montagna. I numeri di questa Olla de Nuria: 645 partenti, 15 Nazioni presenti, 190 Teams. Km 21 dislivello totale 3880 mt. Aquile d’oro: Mirò Mireia e Ionut Zinca. 10° l’aquila Valetudo Fenaroli Maurizio.
Vittoria Catalana per la perfetta organizzazione di questa 4^ gara del circuito Mountain Running International Cup, Gran Prix delle Naciones, il gruppo escursionistico di Vic ha dimostrato un’alta competenza organizzativa.
Un sincero applauso agli appassionati Catalani del running di alta montagna, che si sono presentati in massa su queste vette Pirenaiche, sfidando vento, freddo e grandine. Temperatura alla partenza +14C, velocità del vento 30 km/h. Sul gpm il Puigmal: +2C, velocità del vento 90 km/h.
Temperatura all’arrivo +12C, velocità del vento 15km/h.
Per 60 atleti la skyrace è finita in anticipo sul New Creus, una violenta scarica di tempesta rende impraticabile il percorso.
Chi ama la spettacolarizzazione infinita delle “prime visioni”, a Nuria, in un’anfiteatro naturale, si possono ammirare panorami da fotogallery, tra la terra, i suoi picchi ed il cielo. Gli uomini liberi di volare in alto, devono assolutamente, anche per una sola volta, raggiungere la val de Nuria. Questa incantevole località dei Pirenei, protetta e circondata da perenni vette che raggiungono i 3000 mt. di altezza sul livello del mare, è accessibile fortunatamente “solo” con le proprie gambe o con l’unico trenino a Cremagliera di tutta la Spagna. Per raggiungere Nuria, da Queralbs, i tracciati, podistico e ferrato, corrono quasi paralleli, tra gole naturali selvagge e salti d’acqua del torrente che scende dal lago naturale di Nuria. Il percorso integrale del trenino Nuriaco ha inizio alla stazione di Ribes de Fresser, con un mini ferrovia che ha una lunghezza di 12 km, per metà si sviluppa con la trazione a cremagliera, tra una miriade di curve strette e un dislivello notevole, poiché si passa dai 905 mt. di Ribes de Fresser ai 1964 di Vall de Nuria.
E d’inverno, ammirando le fotografie che si trovano qui a Nuria, recarsi a sciare qui deve essere proprio uno spettacolo fuori dal mondo, e poi viaggiare con il trenino in queste gole, nella trincea bianca fatta dalla neve, deve per forza essere uno spettacolo da favola.
L’ambiente naturale della val de Nuria è tipicamente Pirenaico la vegetazione è formata da enormi querce, frassini, pini silvestri, salici e betulle, una rarità, sono i pini neri e le piante dai colori inverosimili come la liquirizia di montagna e la genziana. Gli animali più caratteristici sono i camosci, i mufloni, le marmotte, le lepri, le rane rosse e i nostri simili, le aquile dorate. Oltre alle bellezze naturalistiche che il buon Dio ci ha regalato qui a Nuria, in questo paradiso terrestre si respira un’aria quasi misteriosa ma molto salubre. La leggenda narra che verso il 700 dopo Cristo, San Gil scolpi l’immagine della Madonna di Nuria, con questo gesto artistico, San Gil scacciò da Nuria le pratiche pagane della superstizione. Gli abitanti della comunità di Queralbs, come segno di riconoscenza a San Gil, nel lontano 1615, edificarono l’eremo di San Gil. La devozione verso la Madonna di Nuria fece poi partorire il progetto di costruire una chiesa dedicata alla Madonna, nel 1883 iniziarono i lavori di edificazione; dopo varie modifiche, nel 1960 si raggiunse lo stato attuale.
Questa classica di Olla 2011 è stata un corsa dalle mille difficoltà, in primis il maltempo. Alle 09,15 lo starter ha decretato l’avvio delle ostilità podistiche, dopo il botto una lunga processione umana ha effettuato un primo giro di lancio intorno al santuario della Vergine di Nuria e poi una stradicciola bianca ci ha portato sul sentiero che sale al gpm della gara, il mitico Puigmal a 1913 metri di quota. La lunga scia colorata delle magliette dei corridori ha illuminato questa prima montagna, gli unici rumori che si udivano erano il fiatone degli skyrunner e il rotolamento dei sassi sotto la suola delle scarpe. Il passaggio sul gpm di giornata, il Puigmal, è stato come sempre molto coinvolgente, i colori predominanti, oltre le chiazze azzurre del cielo e il colore grigio delle roccette, sono stati i due colori delle bandiere della nazione Catalana, il giallo e il rosso. Gli ultimi metri della scalata sono avvenuti in mezzo ad una trincea umana, per lo sforzo, gli atleti che erano a corto di ossigeno, sono stati letteralmente spinti dagli incitamenti del pubblico e dal suono dei campanacci tipici di questa valle. Poi un mega ristoro e un primo tratto facile di discesa, ha fatto recuperare le forze per il prosieguo dell’azione di corsa. Sul Puigmal i vincitori di giornata, Mirò Varela Mireia e Zinca Ionut, hanno fatto immediatamente il vuoto, ed il susseguirsi di ripide salitelle e altrettante discese, su ghiaioni e tratti di roccette, sono diventate, per i due vincitori, dei veri trampolini di lancio per la vittoria finale.
Sul Puigmal l’aquila Valetudo Maurizio Fenaroli è transitato in sesta posizione ma poi con il passare del chilometri ha accusato la fatica ed è stato risucchiato verso la decima posizione.
Sotto l’arco di trionfo della Buff di Nuria si presenta come un falco il vincitore Rumeno Zinca Ionut in 2h15’14”, 2° Hernando Alzaga Luis Alberto in 2h16’59” (Spagna), 3° Caballero Ortega Miguel (Spagna) in 2h17’14”, 4° Pinsah Marc (Catalunya) in 2h19’53”, 5° Sola Pastoret Marc (Catalunya) in 2h21’11”, 6° Rabat Michel (Catalunya), 10° Fenaroli Maurizio, 56° Luca Boffetti, 245° Giorgio Pesenti, 348° Stefano Marta.
Nella classifica rosa trionfo della campionessa di scialpinismo, la Catalana Mirò Varela Mireia in 2h36’00”, tra l’altro 16^ assoluta, 2^ Hernandez CasaHuga Ester in 2h56’09” (Catalunya), 3^ Orguè Laura in 2h57’12” (Catalunya), 4^ Picas Albets Nuria in 3h03’10” (Catalunya), 14^ Carmela Vergura per la Valetudo Rosa.
Dopo 3 ore di corsa, la violenta perturbazione che ha attraversato questa zona, ha riversato sul percorso un micidiale vento e dei banchi di nebbia molto compatti che rendevano la visibilità assai problematica. Nei rari momenti in cui il vento riusciva a pulire alcune zone dell’orizzonte, davanti agli occhi il cielo si presentava con dei colori dai toni astratti, che facevano immaginare di essere arrivati sulla luna. Ma con il passare delle ore di gara, è arrivata una scarica di tempesta assai violenta e purtroppo per gli ultimi 60 atleti ancora presenti sul tracciato la competizione si è arrestata dopo il 4° controllo e i bravi organizzatori hanno fatto rientrare anzitempo i runner nella zona d’arrivo, purtroppo il primo a farne le spese è stata un portacolori Valetudo Passeri Davide.